Youssouf Karembè, storia di un musicista africano in Sicilia


di Lilia Ricca

INTERVISTA A YOUSSOUF KAREMBÈ

Youssouf Karembè è un cantautore del Mali, attivo come musicista dal 1991. Sabato 5 novembre 2016 si è esibito per la prima volta a Sciacca in una performance che ha fatto da apertura alla II° rassegna musicale del Circolo di Cultura di Sciacca, intitolata “Verticale/Orizzontale”. In questo articolo ci racconta della sua esperienza in Sicilia, dove ha vissuto per due anni, cosa significhi per lui integrazione e sullo stretto contatto tra arte e questo tema tanto attuale.

Youssouf, tu hai vissuto due anni in Sicilia. Cosa pensi di questa regione, cosa ti affascina e cosa vorresti cambiare se dovessi trovarti un giorno a ritornare a vivere qui?

La cultura, l’arte e lo stile di vita siciliano mi affascinano molto. La Sicilia mi è sempre piaciuta perchè i siciliani che ho conosciuto attraverso la cultura, la musica, la scuola mi sono stati molto vicini aiutandomi nel mio percorso artistico e anche tecnico. Hanno dei valori umani che non potrò mai dimenticare. Mi hanno reso la vita più bella in Sicilia. Sono rimasto in contatto con i miei amici della Sicilia.

Il mio sogno è di ritornare a vivere in Sicilia, vorrei contribuire alla cultura apportando le mie esperienze ai giovani siciliani, aiutare gli stranieri a cercare soluzione nei loro problemi orientandoli verso un futuro migliore, rispettando la legge possibilmente con la collaborazione delle autorità italiane.

Cosa significa per te il termine “integrazione”?

Per me l’integrazione è un insieme di misure per facilitare l’accoglienza e l’installazione di un’extra-comunitario per la sua vita in sicurezza che gli permette di vivere in armonia nella nazione d’accoglienza. Io personalmente sono riuscito ad avere una vita sana in Sicilia per due anni in tutta sicurezza, ho studiato la lingua italiana per prendere la licenza media e poi ho studiato come operatore tecnico in web design, ho suonato molto in Sicilia con bravi musicisti siciliani.

Come pensi che l’arte possa conciliare la realtà e il concetto di integrazione oggi quanto mai attuale?

L’arte è un modo di comunicare, un’espressione di grande emozione che aiuta a risolvere dei problemi politici, religiosi e socioculturali. Oggi siamo in un mondo dove c’è tanta minaccia, quindi l’integrazione potrebbe essere difficile per gli stranieri, perche vengono controllati in un modo che fa paura, ma questo viene fatto per la sicurezza della nazione.

 

Youssouf Karembè interpreta l’Aida al Teatro Massimo di Palermo

 

A Parigi, città in cui vivi, quali sono stati i problemi o le difficoltà che hai incontrato stando a contatto con culture e realtà diverse dalla tua anche attraverso la tua esperienza artistica? Quali invece le soddisfazioni ricevute fino ad oggi?

A Parigi ho avuto tanta difficoltà con il freddo, ma ho avuto la fortuna di studiare e trovare un lavoro che mi ha permesso di avere una casa normale, comprarmi una macchina e vivere normalmente.

Ho incontrato bravi musicisti di alto livello che subito hanno accettato di collaborare avendo tanta fiducia nei miei confronti. Oggi continuiamo in un percorso d’oro nella musica suonando in tutta Europa e nell’America Latina.

Un episodio in particolare che porti con te dalla tua esperienza in Sicilia

In generale sono rimasto molto affascinato dalla storia e dalle tradizioni della Sicilia. Ho visitato Ballarò e tanti altri posti tipo Caltanissetta con le sue diverse feste tipiche. Il cibo siciliano è il migliore del mondo! Ho assistito anche alla festa di Santa Rosalia, è stata una bellissima serata piena di gioia.

Ti ringraziamo per esserti raccontato ad Artewiva e speriamo di rivederti presto nella nostra terra.